"Fragilità sospesa...."


Ho una vera e propria passione per Shakespeare e quando, la scorsa primavera, mi dissero che avrei preso parte ad una mostra dal titolo "Fragilità il tuo nome è donna", il mio entusiasmo era alle stelle.
Questa è stata una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita. Non solo per il tema affascinante sebbene piuttosto impegnativo ma anche e soprattutto perchè era la mia prima vera esposizione in una mostra di ceramica tutta al femminile.
Partita da Faenza e Nove, la mostra si è spostata anche ad Agropoli e Cetara.
Quest'ulltima location mi è entrata nel cuore. La torre vicereale che, ospitava la mostra, dalla struttura molto particolare è il vero fulcro del centro di questo meraviglioso piccolo borgo di pescatori.
La torre è fantastica ed imponente, ha una posizione d'eccezione trovandosi a ridosso della scogliera.
Lì il mare è il secondo protagonista indiscusso e il profumo che si sente passeggiando lungo la stradina è qualcosa di impagabile per chi, come me, ha il mare dentro.
Tornando alla mostra, devo dire che la scelta di portare questo pezzo, è stata del tutto "casuale".
Avevo preparato questo lavoro per un altro evento ma ben presto si è capito che il suo destino sarebbe stato altrove. Ho lavorato una settimana al progetto ma la vera realizzazione è stata istintiva.
E' così che è nata "Fragilità Sospesa" che riassume in pieno ciò che per me è la  fragilità di una donna, non intesa con quell'aggettivo negativo che da sempre ha identificato questo termine ma come la tenerezza, la forza e il coraggio della stretta rassicurante di una madre verso suo figlio.
Prima della cottura

Dopo la cottura

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